VONNO COJJONATTE E RRUGA'! nei Sonetti del Belli

    Jer l'antro ebbe d'annà a li Ggipponari
Pe rrusscì verzo Punta-de-diamante,
A ccrompamme un corpetto da un mercante,
Che, disce Sgorgio, nu li venne cari.
    Er padrone era ito a li Ssediari
A ccercà un tajjo de pelle de Dante,
C'era un giovene vecchio, ma ggargante
Da fatte saccheggià li cortellari.
    Io je disse de damme sto corpetto;
E cquer faccia de grinze a mmossciarella
Me ne diede uno che nemmanco in Ghetto.
    Io bbùttelo pe tterra. Er zor Brighella
Se scalla er pisscio: io te l'agguanto in petto.
E ssai come finì? Cco la bbarella.

               Terni, 2 ottobre 1831

Giuseppe Gioachino Belli, Sonetti

Il Sonetto letto dall'attore M.Mosetti

Dai versi in romanesco alla prosa in italiano

VOGLIONO TRUFFARTI E FARE GLI ARROGANTI

Ieri l'altro ebbi da andare ai Giubbonari per riuscire verso Punta di diamante, a comprarmi un corpetto da un mercante, che dice Sgorbio, non li vende cari. Il padrone era andato ai Sediari a cercare un taglio di pelle di Daino, c'era un garzone vecchio, ma in malafede da farti saccheggiare un negozio di coltelli. Il gli dissi di darmi questo corpetto; e quel faccia di grinze da castagna secca me ne diede uno che neanche in Ghetto. Io protesto. Il sor Brighella si arrabbia: io te lo prendo per il bavero. E sai come finì? Con la barella.

Per saperne di più

Giubbonari, ovvero tessitori di corpetti (dal latino jupponarii), artigiani e  mercanti di gipponi (giubbone = soprabito largo), giubbe di panno grossolano piuttosto larghe usate da contadini e da povera gente.
La via che da loro prese il nome, precedentemente, era chiamata anche via Mercatoria ad indicarla come luogo destinato al commercio di vestiario a prezzo vantaggioso, come lo è oggi. La strada collega Campo de' Fiori a piazza Cairoli ed appartiene a tre rioni: venendo da piazza Cairoli, il versante di sinistra fa parte del rione Regola mentre il lato destro riguarda il rione S.Eustachio fino all'incrocio con via dei Chiavari e poi il rione Parione fino a Campo dei Fiori.
Sediari altra via limitrofa ove si trovavano gli artigiani impagliatori di sedie, nel 1600 facevano parte dell'Arciconfraternita di San Giuseppe con protettore S.Eligio.
Nella zona sono molte le vie dedicate a specifici commerci: dei Canestrari, dei Chiodaroli, degli Staderari, dei Cappellari, dei Baullari, dei Pettinari, dei Chiavari.
Gli armaioli stavano in Campo dei Fiori. I produttori rivenditori di coltelli dovevano apporre il “marco” o marchio di fabbrica sul loro prodotto.
Il vicino Ghetto era luogo di commerci interessanti soprattutto per chi disponeva di scarsi mezzi economici e si contentava anche di roba usata.

Dare del Brighella equivale a giudicare la persona come imbroglione, insolente e attaccabrighe: caratteristiche proprie della maschera bergamasca.

Rugà - Rugare nel senso di parlare e agire in quel modo strafottente, insolente e provocatorio che richiama la maschera di Rugantino che, alla fine, veniva malmenato proprio come il garzone di questo sonetto.

Dicesi "Pelle di dante" alla Pelle di montone o d'altro animale scamosciata e conciata in modo particolare, la quale viene usata a cagione della grande morbidezza per pulire oggetti delicati, per farne guanti, calzoni da cavallerizzi e ad altri usi (dante: dall'arab LAMT animale affricano del genere delle antilopi, della cui pelle si facevano eccellenti scudi (Dozy), ond'anche lo sp. Ante, caduta L, perché scambiata per l'articolo. È poi verosimile che il D nella forma italiana sorgesse lalla fusione [avvenuta in bocca del popolo per influsso di altra voce] col segnacaso del genitivo, solito a premettersi per dire pelle D'ANTE).
(Pianigiani, Dante Alighieri, 1907  – vedi Bibliografia nella Homepage)
Anche la vicina Piazza Navona era stato luogo di mercato (vedi il sonetto ER MERCATO DE PIAZZA NAVONA (con video-lettura d'attore) ).