L'UPERTURA DER CONCRAVE

    Senti, senti Castello come spara!
Senti Montescitorio come sona!
È sseggno ch'è ffinita sta caggnara,
E 'r Papa novo ggià sbenedizziona.
    Bbe'? cche Ppapa averemo? È ccosa chiara:
O ppiù o mmeno, la solita canzona.
Chi vvòi che ssia? Quarc'antra faccia amara,
Compare mio, Dio sce la manni bbona.
    Comincerà ccor fà aridà li peggni,
Cor rivotà le carcere de ladri,
Cor manovrà li soliti congeggni.
    Eppoi, doppo tre o cquattro sittimane,
Sur fà de tutti l'antri Santi-Padri,
Diventerà, Ddio me perdoni, un cane.

                             2 febbraio 1831

Giuseppe Gioachino Belli, Sonetti

Il Sonetto letto dall'attore M.Mosetti

Dai versi in romanesco alla prosa in italiano

L'APERTURA DEL CONCLAVE

Senti, senti Castello come spara! Senti Montecitorio come suona! È segno che è finita questa confusione, e il nuovo Papa già dà la benedizione. Ebbene? Che Papa avremo? È cosa chiara: più o meno, la solita canzone. Chi vuoi che sia? Qualche altra faccia arcigna, compare mio, Dio ce la mandi buona. Comincerà con il fare ridare i pegni, col vuotare di nuovo le carceri dei ladri, con il manovrare i soliti congegni. E poi, dopo tre o quattro settimane, col fare di tutti gli altri Santi-Padri, diventerà, Dio mi perdoni, un cane.

Per saperne di più

Il lungo Conclave che portò all'elezione di Gregorio XVI, dopo il breve papato di Pio VIII, si concluse dopo quasi due mesi con l'apertura della finestra del Quirinale che era stata murata. Per l'incoronazione il Papa si recò in corteo a San Pietro, come d'uso, partendo dal Quirinale e passando presso Montecitorio e Castel S. Angelo che salutarono il suo passaggio. Nell'occasione, come tutti i Papi neo-eletti, notificò la sua attenzione per gli indigenti tramite una serie di atti di beneficenza: “Oltre agli scudi quattromila già distribuiti... verranno gratuitamente restituiti tutti i pegni, non eccedenti i bajocchi 50, portati al Sagro Monte di Pietà nel trimestre dal giorno quindici Agosto a tutto il quindici Novembre 1830... Si distribuiranno cinquanta doti in Roma di scudi cinquanta l'una e cinquecento doti nelle Provincie di scudi dieci... Si somministreranno oggetti di vestiario o di letto per cinquecento poveri di Roma e per cinquemila poveri delle Provincie... Restano condonate le multe relative alla coltivazione delle piante di tabacco... incorse da coloro che... hanno eceduto il numero delle piante espresse nelle rispettive dichiarazioni...”. (Newton Compton, 1980 – vedi Bibliografia nella Homepage)
I pegni lasciati in cambio del prestito di somme di denaro presso il Monte di Pietà, istituzione di credito su pegno ideata nel 1539 sotto Paolo III, inizialmente con intenti caritativi, potevano essere recuperati previo esborso di un interesse aggiuntivo entro un certo termine di tempo, scaduto il quale venivano  venduti all'asta. Ancora oggi il “Monte” svolge la stessa funzione per chi si trova nella necessità di reperire denaro con cui ovviare alle difficoltà del momento.
Nella Roma del tempo, devastata dalla vecchia classe dirigente corrotta a cui si erano sostituiti chierici avidi e incapaci, un sesto della popolazione viveva nella più assoluta miseria e cercava di sopravvivere con espedienti di ogni genere o dandosi al furto e al brigantaggio. 

Vedi anche ER PAPA NOVO : Cerimonia per l'incoronazione del nuovo Papa (con video-lettura d'attore)

Castel S.Angelo a Roma foto D.Bajani